Lettura, corporeità e utilizzo attivo di testi (livello secondario I)
DOI:
https://doi.org/10.24452/sjer.38.1.4974Parole chiave:
Lettura ed «embodiment», Lettura ed emozionalità, Effetti della lettura, Didattica della letteraturaAbstract
La lettura è concettualizzata come attività linguistica, durante la quale i processi di lettura sono formati anche dalla voce e dai gesti. L’articolo, strutturato in tre parti, tratta la lettura come attività linguistica e corporea. Nella prima parte, mettiamo in evidenza la presenza del corpo durante la lettura – soprattutto nel XVIII secolo – e la sua sparizione progressiva nell’evoluzione della storia culturale delle pratiche di lettura. Queste constatazioni sono in contraddizione con il discorso che porta sulle reazioni corporee durante la lettura da parte delle giovani lettrici e dei giovani lettori. Nella seconda parte dell’articolo, saranno discusse le spiegazioni d’ordine psicologico che portano sui legami fra i processi cognitivi, identificazioni con ciò che è letto e reazioni corporee, così come il loro significato per la comprensione dei testi. Questa discussione è basata sull’ipotesi di embodiment proveniente dalla psicologia cognitiva e sviluppata dalla ricerca anglo-sassone. Un’ultima parte tratta dell’insegnamento della lettura secondo l’approccio orientato all’azione, che mira alla produzione e diretto all’attività di impostazione della voce e del corpo. La sua accettazione da parte di insegnanti e allievi è poco dimostrata dal punto di vista empirico e rispetto agli effetti di un tale insegnamento. Si tratta, per il momento, di formulare delle piste di ricerca.
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