Coordinamento tra i registri semiotici: una questione importante per l’apprendimento delle scienze

Autori

  • Alaric Kohler HEP-BEJUNE
  • Bernard Chabloz

DOI:

https://doi.org/10.24452/sjer.42.3.6

Parole chiave:

Registri semiotici; coordinamento dei registri semiotici; didattica della fisica; situazioni di incomprensione; modellizzazione

Abstract

Questo articolo solleva una questione e ne sostiene l’importanza nei processi di apprendimento delle scienze: gli studenti sono confrontati con una varietà di registri semiotici (linguaggio quotidiano, matematica, schemi, ecc.) che è loro responsabilità coordinare. Questo compito può indurre situazioni di incomprensione, come cercheremo di dimostrare analizzando in un primo momento alcuni esempi tratti dalle pratiche di insegnamento e dai libri di testo. L’analisi dei dati empirici relativi alle attività di apprendimento degli allievi permette, in un secondo tempo, di illustrare la rilevanza del problema individuato per l’apprendimento della fisica e invita a un uso più deliberato ed esplicito del coordinamento dei registri semiotici nella costruzione dell’ambiente didattico nell’insegnamento delle scienze.

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Biografie autore

  • Alaric Kohler, HEP-BEJUNE

    Alaric Kohler, psychologue et philosophe de formation, est chargé d'enseignement à la HEP-BEJUNE (Chemin de la Ciblerie 45, 2503 Bienne), et à l'Université de Neuchâtel ou il effectue une thèse de doctorat sur les situations de malentendu en classe de physique.

  • Bernard Chabloz

    Bernard Chabloz, physicien de formation, a quitté le monde de la recherche pour celui de l’enseignement, après une thèse en physique théorique. La confrontation quotidienne aux difficultés de ses élèves l’a poussé vers l’épistémologie, et la didactique. Il a été pendant plus de vingt ans professeur à la HEP-BEJUNE et enseignant dans un lycée.

Pubblicato

2020-12-23

Come citare

Kohler, A. and Chabloz, B. (2020) “Coordinamento tra i registri semiotici: una questione importante per l’apprendimento delle scienze”, Rivista svizzera di scienze dell’educazione, 42(3), pp. 597–609. doi:10.24452/sjer.42.3.6.