Il processo di doppia semiotizzazione nelle strategie didattiche dell’insegnante. Uno studio di caso riguardante la scoperta del mondo vivente nel secondo ciclo

Autori

  • Corinne Marlot

DOI:

https://doi.org/10.24452/sjer.36.2.4938

Parole chiave:

Teoria dell’Azione Congiunta in Didattica, Insegnamento di Biologia, strategie didattiche, processo di doppia semiotizzazione, Contratto didattico

Abstract

Questo studio – sviluppato nella prospettiva della Teoria dell’Azione Congiunta in Didattica – riguarda la dimensione transizionale della comunicazione nel contesto didattico nel quale il sapere costituisce l’oggetto della transazione. Partendo dall’ambito degli apprendimenti scientifici, intendiamo mostrare come questo tipo di sapere organizza le interazioni linguistiche. L’analisi delle transazioni didattiche si è arricchita e affinata grazie a due nozioni fondamentali: l’equilibrazione didattica, che ha preso corpo nell’ambito dell’approccio didattico comparatista, e la doppia semiotizzazione, concetto sviluppato dalla didattica delle lingue. Queste teorizzazioni hanno contribuito a meglio caratterizzare l’azione dell’insegnante sia sul piano dell’espressione linguistica sia a livello delle strategie didattiche. Grazie a tali costrutti, intendiamo quindi mettere in evidenza come e a quali scopi l’insegnante produce i suoi discorsi, considerando in modo particolare l’azione dell’insegnante come un processo di doppia semiotizzazione degli oggetti di sapere. Attraverso questa prospettiva di ricerca, descriveremo alcuni fenomeni sottili che si sviluppano nella regolazione degli scambi tra l’insegnante e gli allievi. In particolare, cercheremo di riscostruire la genesi del processo di «disintegrazione dei saperi». 

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Pubblicato

2018-09-20

Fascicolo

Sezione

Varia

Come citare

Marlot, C. (2018) “Il processo di doppia semiotizzazione nelle strategie didattiche dell’insegnante. Uno studio di caso riguardante la scoperta del mondo vivente nel secondo ciclo”, Rivista svizzera di scienze dell’educazione, 36(2), pp. 307–332. doi:10.24452/sjer.36.2.4938.