Sono necessarie solo due persone per una diade? Configurazione diadica in dialoghi familiari con più di due partecipanti

Autori

  • Sabine Pirchio
  • Claudia Pontecorvo
  • Laura Sterponi

DOI:

https://doi.org/10.24452/sjer.22.3.4590

Abstract

L’interazione diadica non necessariamente implica la presenza di due persone solamente. E’ spesso possibile osservare episodi di interazione diadica in contesti multiparti, quali le conversazioni familiari a tavola, che noi analizziamo. Nell’ottica della struttura conversazionale la partecipazione a situazioni multiparti determina negli interagenti la volontà di occupare uno spazio definito per lo scambio con gli altri (Goffman, 1964).

Questo articolo mostra come, nel contesto della cena in famiglia, le risorse dei partecipanti siano indirizzate a proteggere lo scambio diadico dalle intrusioni e/o dal non coinvolgimento di uno dei membri della diade. Bambini grandi e piccoli partecipano a tale attività e apprendono ciò attraverso differenti situazioni diadiche.
Dunque non è il numero dei partecipanti che determina unicamente quando una interazione sia diadica oppure a più partecipanti. Differenti e complesse cornici di partecipazione, alleanze e cambiamenti sono costruite e trasformate nella conversazione familiare a tavola; è questo il luogo dell’organizzazione interattiva di esperienze in cui i bambini apprendono le regole di socializzazione di attività socio-cognitive.

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Pubblicato

2000-10-01

Come citare

Pirchio, S., Pontecorvo, C. and Sterponi, L. (2000) “Sono necessarie solo due persone per una diade? Configurazione diadica in dialoghi familiari con più di due partecipanti”, Rivista svizzera di scienze dell’educazione, 22(3), pp. 535–558. doi:10.24452/sjer.22.3.4590.