Il Gran Consiglio del Canton Ginevra e l’accesso agli studi dei figli delle classi popolari (1885-1997): tra malthusianismo selvaggio, “penuria di quadri” e aspirazione alla parità di possibilità

Autori

  • Charles Magnin Université de Genève

DOI:

https://doi.org/10.24452/sjer.23.1.4595

Abstract

Questo articolo traccia la storia della rivendicazione della parità di possibilità in ambito scolastico nel parlamento ginevrino tra il 1885 e il 1977. Per quanto concerne la facilitazione dell’accesso all’istruzione degli allievi poveri, ha prevalso dapprima una perfetta buona fede democratica, combinata poi con un malthusianismo combattente relativo all’accesso alle professioni liberali.

La battaglia fu condotta principalmente dal partito socialista che dall’introduzione della scuola media unica (“école unique”) si aspettava una profonda modifica della composizione sociale delle élites. Il corso di questa battaglia subì un mutamento quando gli esperti mostrarono alla maggioranza dei parlamentari che la scuola ginevrina non era così democratica come si pretendeva e, in particolare, quando il malthusianismo già evocato ingenerò una deplorevole “penuria di quadri”. La destra e il centro si mossero allora secondo le aspettative della sinistra, ma con tutt’altri moventi. Da questo momento la lotta per la parità delle possibilità entrerà nell’epoca dell’ambiguità.

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Pubblicato

2001-06-01

Come citare

Magnin, C. (2001) “Il Gran Consiglio del Canton Ginevra e l’accesso agli studi dei figli delle classi popolari (1885-1997): tra malthusianismo selvaggio, ‘penuria di quadri’ e aspirazione alla parità di possibilità”, Rivista svizzera di scienze dell’educazione, 23(1), pp. 13–40. doi:10.24452/sjer.23.1.4595.